Casaleggio, El pueblo unido jamás será vencido?

francobollo allende casaleggioCredo di conoscere abbastanza bene (ho lavorato alcuni mesi a Ginevra) la Schweizerischer Zivilschutzverband, la Protezione Civile Svizzera. E posso garantirvi che si tratta di gente incredibilmente meticolosa e previdente che non spende un centesimo inutilmente. Sono rimasto, perciò, sbalordito dall’indifferenza generale, qui in Italia, che ha accolto l’annuncio della loro più grande esercitazione degli ultimi decenni, Stabilo Due, che ha come scenario l’afflusso di milioni di profughi (sopratutto italiani) in fuga, dalla fame e dalla guerra civile, verso la frontiera svizzera.

A quando la catastrofe? Probabilmente in autunno quando, prosciugate le finanze pubbliche dal buco del Debito verso le banche, allo Stato non resterà quasi nulla per pagare le pensioni, gli stipendi, i servizi… Insomma, peggio, molto peggio, della Grecia.

Del resto il peggio lo preannunciano in molti. Recentemente, anche Grillo e Casaleggio, con due diverse accezioni.

Grillo elenca tutta una serie di “misure di guerra” da attuare per scongiurare la catastrofe: alcune giustissime come la “ristrutturazione” del Debito Pubblico (speriamo significhi “non pagarlo”), il reddito di cittadinanza, i tagli ai privilegi e alle spese inutili (come gli F35, la TAV, le missioni militari), nazionalizzazioni…. Casaleggio, invece, intervistato da Bruce Sterling, un autore di fantascienza, (Honi soit qui mal y pense), si addentra nella strategia per arrivare alla realizzazione di queste misure; in pratica un governo “monocolore” CinqueStelle: (“Andare al governo è l’unica cosa che conta”…”Ci andremo da soli anche grazie alla disgregazione che stanno vivendo per motivi diversi le altre forze politiche”. “Quindi con il 51%”).

Scusate lo iettatorio paragone, ma mi sembra di sentire parlare Salvador Allende.

E se il buon Allende (“il rivoluzionario non violento” come fu battezzato dall’allora PCI), – ignorando le tragedie del Guatemala del 1954, Indonesia ’65, Bolivia ’71, Uruguay’73 – anche quando lo scontro appariva inevitabile e il golpe imminente, si adoperò, fino alla fine, per disarmare i comitati di Unidad Popular, i Cordones industriales,i Comandos comunales e gli altri embrioni di dualismo di potere, per “scongiurare una guerra civile”, Casaleggio, dal canto suo, non solo non si pone il problema di cosa si dovrà fare di fronte all’offensiva che si scatenerà quando il Movimento Cinque Stelle eventualmente dovesse diventare  la maggioranza assoluta nel Parlamento, ma non spende una parola per indicare quali forze sociali nel Paese dovrebbero sostenerlo e come. Il tutto è rimandato ad una non meglio precisata “era” nella quale, grazie alla Rete e alla “democrazia digitale”, il cittadino si trasformerebbe in un “politico in prima persona”, mentre i parlamentari, grazie ad un davvero inquietante “vincolo di mandato”, sarebbero meri automi e, quindi, non defezionerebbero come è accaduto finora.

Insomma, una prospettiva non proprio convincente.

Le cose da fare sarebbero ben altre. Quali, le ho già dette, ad esempio qui, qui  e qui. Non mi ripeto, quindi, ma le integro con una piccola proposta. Per il 18 ottobre la Confederazione USB, la Confederazione Cobas e la CUB (finalmente insieme) hanno indetto uno sciopero generale su una piattaforma che, praticamente, fa sue le proposte di Grillo sopra riportate. Sarebbe il caso che il Movimento Cinque Stelle, aderisse e sostenesse questa iniziativa.

Già da ora. L’estate sta finendo.

 

Francesco Santoianni

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