I magliari di Vittorio Arrigoni contro la Siria

Confortata dalla presentazione del video “Most Shocking Second a Day” per i bambini vittime della guerra in Siria  (un video davvero impeccabile, peccato che sia stato prodotto dall’organizzazione “Save the Children” che la guerra, ad esempio quella  in Libia, l’ha aizzata divulgando la “notizia” del “Viagra preso dai soldati di Gheddafi per violentare bambini” e che sponsorizza la sua “campagna  umanitaria” insieme al Dipartimento di Stato USA ), benedetta da un abominevole appello – firmato, tra gli altri, dal novantenne Dario Fo – e  con la graziosa adesione del nostro ministro degli Esteri , Federica Mogherini,  fresca dei suoi trionfi diplomatici (il leader libico Ali Zeidan per il quale la Farnesina aveva organizzato, il 4 marzo, la sontuosa Conferenza Internazionale sulla Libia ora è latitante all’estero) , si tiene il a Roma la “Manifestazione in solidarietà con il popolo siriano”. Una manifestazione che, ovviamente, considerati gli sponsor non spende  neanche una parola sui governi occidentali (tra i primi, il nostro) che la guerra  in Siria l’hanno creata e che continuano a fomentarla e neanche una parola sul feroce embargo decretato contro la Siria che – insieme alla guerra – ha già comportato l’esodo di due milioni di profughi.

Tra gli aderenti alla manifestazione, capitanata dalla parola d’ordine “Via il regime criminale di Assad”, oltre ad organizzazioni cascami della Quarta Internazionale, (le stesse che hanno già impedito ogni tipo di parola d’ordine contro la guerra  alle mobilitazioni nazionali del 18 e 19 ottobre 2013 e, ancora prima, a quella del 27 ottobre 2012), sorprendentemente, l’organizzazione “Un Ponte per…” che, certamente, con questo suo voltafaccia riuscirà più agevolmente a portare avanti altri “progetti umanitari” sponsorizzati dalla Farnesina.

Non avremmo speso, comunque, una riga per commentare questa ennesima manifestazione “pacifista” sponsorizzata dai Signori della Guerra se non fosse per un davvero disgustoso dettaglio: l’effige di Vittorio Arrigoni che sovrasta (oltre che nel profilo Facebook di alcuni dei suoi promotori) manifesti dell’iniziativa affissi in alcune città, tra cui Napoli.

Sui mandanti dell’omicidio di Vittorio Arrigoni certamente, il cosiddetto “processo” svoltosi a Gaza  non ha detto nulla di preciso anche se l’unica cosa che emerge in tutta evidenza è il ruolo avuto nell’omicidio da organizzazioni salafite;  guarda caso le stesse che oggi stanno insanguinando la Siria per conto dell’Occidente e delle Petromomarchie.

Certo, l’appello della manifestazione si premura di precisare “Contro le bande terroristiche che colpiscono la popolazione ed i rivoluzionari”. Peccato che le bande della galassia salafita che stanno operando in Siria, non solo non vengano inserite dall’Occidente tra queste, ma risultano essere tra le principali beneficiarie dei suoi aiuti (in soldi e armi).

E vendere l’immagine di Vittorio Arrigoni per promuovere i suoi assassini ci sembra davvero roba da magliari.

 

Francesco Santoianni

 P.S. Sul fallimento della manifestazione del 15 marzo ho scritto questo breve post

 

 

 

3 pensieri riguardo “I magliari di Vittorio Arrigoni contro la Siria

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