Come tanti altri compagni, anche io mi sono industriato per trovare nell’ecumenico Programma di Grillo, urlato in mille comizi, quello che ritengo più rispondente alla mia “causa”: No alle missioni e alle spese militari, No TAV, Basta con i sindacati di regime, Esproprio delle aziende che portano le loro lavorazioni all’estero… Ma soprattutto, Reddito di Cittadinanza, che può e deve essere finanziato solo non pagando più il Debito pubblico; un obbiettivo questo, tra l’altro, messo al primo posto del Programma in 20 punti di Grillo
Per questo mi sono cadute le braccia quando ho letto sul sito del Gruppo Regionale Cinque Stelle della Regione Lombardia la mostruosa proposta di Legge (a quanto mi risulta, mai discussa in nessuna assise del Movimento Cinque Stelle) del “contratto di solidarietà”. “Contratto di solidarietà”, oggi di gran moda sui giornali padronali, fatto proprio da CGIL, CISL, UIL, e che significa, in pratica, la decurtazione del salario “per affrontare la crisi”. In Grecia si è arrivati al 30% e, verosimilmente, a questa percentuale si arriverà anche in Italia nei prossimi mesi, a partire da ottobre, quando il pagamento della seconda trance degli interessi sul Debito pubblico e dei 47 miliardi di euro previsti dal “Fiscal Compact” inevitabilmente costringerà il governo a tagliare, oltre ai servizi, le pensioni, gli stipendi, la cassa integrazione …
E già oggi, nelle assemblee di fabbrica e nei luoghi di lavoro, i pochi che osano parlare contro gli imminenti “contratti di solidarietà” vengono crocifissi dai burocrati di CGIL, CISL e UIL . Saranno crocifissi anche dai Cinque Stelle?
Speriamo di no. Ma non possiamo non porci alcune precise domande. Chi ha autorizzato i Consiglieri Cinque Stelle della Regione Lombardia a presentare una tale proposta di Legge? Un ennesimo diktat di Grillo? Il voto di qualche assemblea regionale? Se così non fosse, si intraprendano subito misure per smentire il loro operato o, ancora meglio, si convochi subito una assemblea nazionale del Movimento Cinque Stelle per discutere e decidere su queste e altre fondamentali tematiche.
Altro che votazioni “on line” sul caso Gambaro.
Francesco Santoianni
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Come tanti altri compagni, anche io mi sono industriato per trovare nell’ecumenico Programma di Grillo, urlato in mille comizi, quello che ritengo più rispondente alla mia “causa”: No alle missioni e alle spese militari, No TAV, Basta con i sindacati di regime, Esproprio delle aziende che portano le loro lavorazioni all’estero… Ma soprattutto, Reddito di Cittadinanza, che può e deve essere finanziato solo non pagando più il Debito pubblico; un obbiettivo questo, tra l’altro, messo al primo posto del Programma in 20 punti di Grillo
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