“Soldati italiani in Ucraina”: furbetti Cinquestelle e Lista Tspipras

Sull’Ucraina, in Italia credevamo di aver toccato il fondo leggendo come “autorevoli” giornali avevano trattato il pogrom di Odessa (decine di persone bruciate vive in un edifico dal quale veniva loro impedito di scappare). Ci siamo dovuti ricredere davanti alle dichiarazioni del Ministro della Difesa (la PD Pinotti) che preannuncia l’invio in Ucraina di nostre truppe. Per un’altra “missione di pace”, beninteso, perché “anche la Russia ha ammesso che i rivoltosi sul campo sono sfuggiti ad ogni controllo”. Sulle infamie del PD e sulle responsabilità dell’Unione Europea (e del governo Renzi) nella guerra civile che sta dilaniando l’Ucraina sono state già prodotte approfondite analisi e non vale la pena di ritornarci. Qualche parola merita, invece, il silenzio che su questa questione continuano a tenere due forze “antagoniste” oggi impegnate nelle Elezioni Europee: Il Movimento Cinque Stelle e la Lista Tsipras.

Sulle farisaiche posizioni della Lista Tsipras sull’Ucraina (si badi bene, della Lista Tsipras, non di Alexis Tsipras che, anzi, avevo proposto a Grillo di appoggiare alla carica di Commissario della Comunità Europea) avevo già scritto due settimane fa. E avrei scritto di peggio oggi, dopo il recente articolo di Barbara Spinelli. Comunque, sarebbe stato un mero esercizio letterario considerato che da quella Armata Brancaleone che è oggi la Lista Tsipras non si può certo pretendere una netta posizione di condanna della politica (anche estera) del PD.

Totale disillusione, invece, per il silenzio di Grillo (che, tra l’altro, ha glissato sulla questione Ucraina anche nella sua odierna intervista TV)  e, sopratutto, degli attivisti del Movimento Cinque Stelle. Apro una parentesi personale. Da giorni, tramite un primo e un secondo articolo, sto bombardando tutte le pagine Facebook del Movimento Cinque Stelle alle quali sono iscritto (una cinquantina) domandando perchè mai la questione della guerra in Ucraina (e le responsabilità dell’Unione Europee, del governo Renzi e del PD) non sia argomento della campagna elettorale. Oltre ad una valanga di maleparole e di inviti ad andarmene dal Movimento Cinquestelle, le principali risposte “politiche” sono state due. La prima che “non conviene elettoralmente sollevare questo problema” (verosimilmente per la paura di perdere i voti di tanta gente che, essendo fieramente anticomunista, parteggia per il governo di Kiev); la seconda “… ma il Movimento Cinque Stelle si è già espresso su questo argomento, condannando il governo di Kiev”).

Intrisa di furbesco (e fallimentare) opportunismo la prima. Forse, pronunciandosi chiaramente sull’Ucraina, qualche voto nel potenziale elettorato reazionario o parafascista, che dovrebbe concorrere al “trionfo” delle elezioni europee, lo si perdeva; ma, certamente, molti consensi si conquistavano tra i tanti elettori del PD certo non entusiasti dell’appoggio dato dalla Mogherini e da Renzi a Yatseniuk (ricevuto con tutti gli onori a Palazzo Chigi) tenuto al potere da bande neofasciste, dalla CIA e, addirittura, da mercenari americani. E, magari, qualche voto lo si conquistava pure nel potenziale elettorato della Lista Tsipras.

Ancora più insulsa la seconda risposta. Certo, se si scava nel blog di Grillo, tra innumerevoli post si può pure trovare qualche articolo (non di Grillo) come questo o questo sull’Ucraina; e anche sulle pagine “parlamentari” del Movimento Cinque Stelle, seppellite tra appelli a favore dei “nostri Marò” e amenità del genere si può trovare qualche considerazione interessante… Ma la politica, sopratutto quando si hanno nove milioni di elettori, non può essere la descrizione dei problemi ma l’indicazione di una qualche soluzione. Che so : chiedere la revoca delle sanzioni alla Russia? Sospendere i finanziamenti (12 miliardi di euro) al governo neofascista di Kiev? Uscire dalla Nato? Mobilitarsi, da subito, contro la sciagurata “missione di pace” prospettata dalla Pinotti?

Comunque – visto che non considero il Movimento Cinque Stelle una banda di zombies – non mi rassegno e pure questo post finirà nelle pagine Facebook di cui sopra. E ho pure inviato una mail a tutti i parlamentari Cinquestelle (ed ex Cinquestelle) invitandoli alla manifestazione indetta per il 18 maggio a Roma. Forse saremo in pochi ma, certamente, saremo nel giusto. La Politica si fa così.

Francesco Santoianni

www.francescosantoianni.it

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